Martini di Milano

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INGREDIENTI

  • 2 bustine di Zafferano 3 Cuochi
  • 6 cl Gin
  • 5 gocce di riduzione di bitter e zafferano
  • 1 scorza di arancia o limone

Il martini di Milano rende l’ora dell’aperitivo decisamente più cool. Il bitter si può bere liscio o mixare a decine di altri ingredienti per preparare dei veri cocktail d’autore. Nasce in Italia come medicina, ma nella seconda metà del XIX secolo arriva la svolta: diventa di gran moda come aperitivo, termine – quest’ultimo – che viene dal latino aperitivus e significa “che apre le vie per l’eliminazione”.

Protagonista nella sua funzione di apri-pasto, il bitter si differenzia dall’amaro vero e proprio, la cui funzione principale – invece – è favorire la digestione e dal gusto più strong, per via della gradazione alcolica decisamente più alta. Venezia e Milano sono le due capitali italiane del bitter. Campari, Aperol e Martini sono probabilmente i marchi più conosciuti, ma i veri intenditori ne sapranno elencare almeno altri dieci, a riprova del fatto che si tratta di un drink tutt’altro che banale.

La ricetta che stiamo per proporvi è stata definita, dai mixologist più esperti, “un signature cocktail dedicato alla città in cui la movida è da sempre protagonista”. Un cocktail con un tocco healthy: grazie alle sue rinomate proprietà, infatti, lo zafferano favorisce la digestione e la riattivazione del metabolismo. Non a caso è presente in molti liquori con proprietà digestive. Buon divertimento!

PREPARAZIONE

  1. Versate 300 ml di bitter in un pentolino e portate ad ebollizione per circa 7-8 min.
  2. Aggiungete lo Zafferano 3 Cuochi e miscelate.
  3. In un mixing glass (o una caraffa graduata) miscelate il London Dry Gin e 5 gocce di riduzione di bitter e zafferano, con ghiaccio cristallino.
  4. Servite in una coppa da cocktail e decorate con una scorza di arancia o limone.

3 Cuochi Consiglia

I bitter non nascono come bevande alcoliche. Si trattava, in principio, di potenti estratti alcolici di aromi naturali ottenuti dall’infusione, macerazione o distillazione di ingredienti aromatici (zafferano, angostura, calumba, agrumi, assenzio, ecc.) in uno spirito neutro. Ne bastano poche gocce per trasformare il sapore di un drink e ne esistono migliaia di tipi diversi, ciascuno con dosi, ingredienti e sapori unici. In linea di massima, si può dire che l’unica caratteristica comune ai liquori che prendono il nome di bitter è il grado alcolico minimo, che deve essere di almeno 15°.

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Lo Sapevi Che

La leggenda tramandata a Milano ci racconta l’entusiasmante origine dell’uso dello zafferano in cucina. Secondo questa antica storia, un giovane apprendista che lavorava al servizio di un rinomato maestro fiammingo, trovandosi nelle vicinanze del maestoso Duomo di Milano, si imbatte in un piccolo incidente. Questo incidente consistette nel suo involontario urto a un sacchetto contenente l’ambito e costoso zafferano, destinato a essere utilizzato per colorare le magnifiche vetrate del Duomo.

Questo piccolo contrattempo ebbe l’effetto sorprendente di far sì che il prezioso zafferano si riversasse sull’insaporito risotto che gli abili cuochi stavano preparando con grande dedizione per il sontuoso banchetto nuziale della figlia del maestro fiammingo. Incredibilmente, il risultato fu una trasformazione magica, poiché il semplice risotto al burro si trasmutò in un risotto giallo straordinariamente delizioso, arricchito sia di sapore che di colore.

Lo Sapevi Che

Zafferano è anche sinonimo di bellezza. Già nell’antichità le donne, tra cui Cleopatra, lo usavano per dorare la pelle, colorare gote, labbra, unghie e capelli. E ancora oggi viene utilizzato nella cosmesi naturale come anti-age e alleato dell’abbronzatura.

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