Spaghetti alla chitarra con cozze e datterino su salsa allo zafferano

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INGREDIENTI

  • 1.5 kg di cozze
  • 320 g di spaghetti alla chitarra
  • 30 pomodori datterini
  • 2 spicchi di aglio
  • 1 scalogno o cipolla di tropea
  • 2 patate medie
  • 1 bustina di Zafferano 3 Cuochi
  • q.b. olio evo
  • q.b. prezzemolo
  • q.b. pepe nero
  • q.b. origano
  • q.b. pangrattato

Gli spaghetti alla chitarra sono un tipo di pasta all’uovo tipico della cucina abruzzese. Si ottengono tagliando la sfoglia con un attrezzo in legno e fili d’acciaio chiamato chitarra. La forma quadrata e la consistenza ruvida di questa pasta la rendono perfetta per accogliere i condimenti più saporiti e robusti, come il ragù di carne, le polpettine o un ricco sugo di pomodoro.

L’impasto è particolarmente sodo e rustico: il risultato è un formato di pasta che si secca velocemente e che mantiene bene la cottura. Anche se l’origine degli spaghetti – o maccheroni – alla chitarra è abruzzese, in realtà questo prodotto è molto diffuso in tutto il Centro e Sud Italia, ad esempio in Puglia. La storia degli spaghetti alla chitarra, comunque, è antica e radicata nella tradizione gastronomica abruzzese.

Si dice che l’origine sia legata alla presenza di pastori transumanti che portavano con sé la chitarra per preparare la pasta fresca con le uova delle loro galline. La chitarra era un attrezzo pratico e facile da trasportare, inoltre permetteva di ottenere degli spaghetti regolari e veloci da cuocere.

Le prime testimonianze scritte, invece, risalgono al 1500, quando in Abruzzo si confezionava una pasta chiamata “maccheroni a lu ritroncilo“, molto simili ma tagliati con un mattarello dentellato. Il nome “chitarra” deriva invece dalla somiglianza dei fili d’acciaio dell’attrezzo con le corde di una chitarra, che venivano “pizzicate” per far cadere la pasta tagliata.

La ricetta che stiamo per proporvi dimostra che con questo formato di pasta così versatile si possono realizzare tanti piatti deliziosi, non solo con condimenti a base di carne, ma anche di pesce.

PREPARAZIONE

  1. Pulite le cozze, lavatele e mettetele in una pentola con coperchio, cuocendole e mescolando ogni tanto per 3 minuti circa, fino a quando non sono tutte aperte. Scolatele recuperando la loro acqua, che andrà filtrata e tenuta da parte, poi sgusciatele.
  2. In una padella capiente versate l’olio, aggiungete gli spicchi di aglio tagliati a metà e fateli imbiondire, poi eliminateli e aggiungete i pomodorini tagliati a metà.
  3. Fateli saltare un minuto, aggiungete le cozze sgusciate, il pepe nero, l’origano, un po’ di acqua di cottura delle cozze e cuocete qualche minuto.
  4. Preparate la salsa allo zafferano mettendo in un tegamino un filo d’olio e lo scalogno tritato. Fatelo rosolare, poi aggiungete la patata a cubetti e allungate con un po’ di acqua di cozze.
  5. Quando le patate si saranno sfaldate, aggiungete lo zafferano stemperato in un cucchiaino di acqua di cozze e mixate con un frullatore a immersione, aggiustando la consistenza della salsa con un po’ di brodo di cozze, se necessario.
  6. Cuocete gli spaghetti, scolateli circa 3 minuti prima della loro cottura e mantecateli nel sugo di cozze, aggiungendo del prezzemolo tritato.
  7. Sul piatto versate a specchio un po’ di salsa allo zafferano e sistematevi sopra gli spaghetti, quindi spolverateli con il pangrattato tostato e servite.

3 Cuochi Consiglia

Potete servire gli spaghetti con un croccante biscotto di pane all’aglio e prezzemolo per aggiungere un elemento croccante e aromatizzato al piatto.

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Lo Sapevi Che

La leggenda tramandata a Milano ci racconta l’entusiasmante origine dell’uso dello zafferano in cucina. Secondo questa antica storia, un giovane apprendista che lavorava al servizio di un rinomato maestro fiammingo, trovandosi nelle vicinanze del maestoso Duomo di Milano, si imbatte in un piccolo incidente. Questo incidente consistette nel suo involontario urto a un sacchetto contenente l’ambito e costoso zafferano, destinato a essere utilizzato per colorare le magnifiche vetrate del Duomo.

Questo piccolo contrattempo ebbe l’effetto sorprendente di far sì che il prezioso zafferano si riversasse sull’insaporito risotto che gli abili cuochi stavano preparando con grande dedizione per il sontuoso banchetto nuziale della figlia del maestro fiammingo. Incredibilmente, il risultato fu una trasformazione magica, poiché il semplice risotto al burro si trasmutò in un risotto giallo straordinariamente delizioso, arricchito sia di sapore che di colore.

Lo Sapevi Che

Quando assaggiate un piatto preparato con zafferano di alta qualità, dovrebbe essere di un colore giallo intenso e avvolgente, con un aroma fragrante e profumato. Se trovate un prodotto che è soltanto molto giallo ma manca di aroma e profumo in proporzione, potrebbero avervi aggiunto solo dei coloranti o utilizzato un zafferano di qualità molto scadente.

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