Calamarata zafferano e vongole

INGREDIENTI

  • 1 bustina di Zafferano 3 Cuochi
  • 400 g di pasta calamarata
  • 1 kg di vongole
  • 15-20 pomodorini
  • Olio extravergine di oliva q.b.
  • 1 spicchio d'aglio
  • sale e zucchero q.b.

Questa ricetta arriva direttamente dalla tradizione culinaria napoletana. La calamarata è un formato di pasta tipico di Gragnano: come suggerisce il nome, deve il suo nome alla forma dei calamari che, una volta fritti, tendono ad arrotolarsi su sé stessi formando un cerchio leggermente imperfetto.

In genere la pasta calamarata viene adoperata per preparare i piatti delle Feste: Natale, Capodanno e Pasqua. A Napoli, torna ad essere protagonista durante la stagione estiva. È la pasta tipica di ogni cena tra amici e delle ricorrenze estive. È un formato estremamente duttile, l’ideale per chi ama sperimentare ai fornelli.

 

 

 

PREPARAZIONE

  1. Tagliate i pomodorini a metà e disponeteli su una teglia; condite con olio, spicchi d’aglio, un pizzico di sale, zucchero, e infornate a 120° per 30/40 minuti. Se avete poco tempo, in alternativa, potrete preparare i pomodorini caramellati direttamente in padella: rivolgeteli verso il basso e cuoceteli per 10/15 minuti finché saranno caramellati.
  2. In padella con un filo d’olio e uno spicchio d’aglio aggiungete le vongole e fatele aprire a fuoco vivace, quindi rimuovete, mettete da parte e conservate la loro acqua.
  3. Filtrate quindi l’acqua delle vongole e aggiungete una bustina di zafferano.
  4. Cuocete la pasta al dente e ultimate la cottura nell’acqua delle vongole allo zafferano.
  5. Aggiungete infine le vongole e amalgamate. Impiattate aggiungendo i pomodorini confit e un filo d’olio evo.

3 Cuochi Consiglia

La calamarata piace come tipo di pasta perché si sposa bene con diversi tipi di condimenti, dal ragù di pesce ai sughi di crostacei e molluschi, senza disdegnare salse e sughi a base di verdure come carciofi, zucchine e melanzane. L’abbinamento top, però, è quello con molluschi e frutti di mare interi: dai calamari alle vongole, come nella ricetta che vi abbiamo proposto.

 

Lo Sapevi Che

La leggenda tramandata a Milano ci racconta l’entusiasmante origine dell’uso dello zafferano in cucina. Secondo questa antica storia, un giovane apprendista che lavorava al servizio di un rinomato maestro fiammingo, trovandosi nelle vicinanze del maestoso Duomo di Milano, si imbatte in un piccolo incidente. Questo incidente consistette nel suo involontario urto a un sacchetto contenente l’ambito e costoso zafferano, destinato a essere utilizzato per colorare le magnifiche vetrate del Duomo.

Questo piccolo contrattempo ebbe l’effetto sorprendente di far sì che il prezioso zafferano si riversasse sull’insaporito risotto che gli abili cuochi stavano preparando con grande dedizione per il sontuoso banchetto nuziale della figlia del maestro fiammingo. Incredibilmente, il risultato fu una trasformazione magica, poiché il semplice risotto al burro si trasmutò in un risotto giallo straordinariamente delizioso, arricchito sia di sapore che di colore.

Lo Sapevi Che

Numerosi liquori con proprietà digestive includono il prezioso zafferano, poiché i suoi aromi naturali favoriscono la digestione e la stimolazione del metabolismo.

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