Anguilla affum. su riduzione di Suppriscola, mele allo zafferano e more al tabacco

anguilla-affumicata-suppriscola-mele.jpg

INGREDIENTI

  • 560 g di anguilla
  • 2 mele (320 g circa)
  • 10 g scalogno
  • 3 chiodi di garofano
  • 1 stecca di cannella
  • Il succo di mezzo limone
  • 40 more
  • 200 g vino Suppriscola
  • q.b. olio evo
  • q.b. miele di castagno
  • 1 bustina di Zafferano 3 Cuochi
  • 1 infuso di tabacco
  • q.b. erbe aromatiche (salvia
  • timo
  • alloro)

L’anguilla affumicata è una specialità gastronomica che si ottiene dalla lavorazione dell’anguilla, un pesce d’acqua dolce dalla forma allungata e dalla carne saporita. L’affumicatura è un metodo di conservazione che consiste nell’esporre il cibo al fumo di legno, erbe o spezie, conferendo un aroma e un colore caratteristici. Tra le caratteristiche principali dell’anguilla affumicata c’è il colore: l’anguilla affumicata ha una tonalità brunastra o dorata, con riflessi rossastri o arancioni.

La pelle deve essere lucida e non appiccicosa. L’anguilla affumicata ha un profumo intenso e gradevole, che ricorda il fumo di legna. L’odore non deve essere acido, rancido o sgradevole. Questo pesce, poi, ha un sapore delicato e leggermente dolce, con una nota – appunto – affumicata. La carne deve essere morbida, succosa e non secca. La consistenza deve essere soda e compatta, con una grana fine e omogenea. La carne deve staccarsi facilmente dalle lische.

Scegliere un’anguilla affumicata fresca e di qualità è il primo step per la corretta riuscita di questa ricetta. Il pesce deve provenire da allevamenti controllati e certificati, che rispettino le norme igienico-sanitarie e ambientali. Anche un’attenta conservazione del prodotto ha la sua importanza.

In generale, si consiglia di consumarla entro 10 giorni dalla data di produzione, se conservata in frigorifero a una temperatura tra 0 e 4 °C, o entro 3 mesi, se conservata in freezer a una temperatura inferiore a -18 °C. Osservate bene il prodotto prima di acquistarlo. L’anguilla affumicata deve avere un aspetto invitante, senza segni di muffa, ossidazione o alterazione.

Se confezionata, verificate che la confezione sia integra e ben sigillata, senza perdite di liquido o aria. La ricetta che vi proponiamo è un secondo a base di pesce insolito e raffinato, perfetto per quando avete voglia di qualcosa di diverso dal solito.

PREPARAZIONE

  1. Fate una dadolata con una mela e rosolate con olio e scalogno. Estraete il succo dell’altra mela con l’estrattore, stemperatevi lo zafferano, unite i chiodi di garofano e la stecca di cannella.
  2. Aggiungete il succo di limone e cuocete due minuti. Estraete il succo di 20 more e portatelo a bollore in un pentolino. Mettetevi in infusione il tabacco, spegnete il fuoco, fate raffreddare e sigillate in una busta sottovuoto.
  3. Successivamente, versate il liquido precedentemente realizzato in un pentolino, incorporatevi il vino Suppriscola e riducete fino a raggiungere una consistenza di glassa, quindi togliete dal fuoco.
  4. Arrotolate l’anguilla e infilzatela con uno spiedo, laccatela con il miele di castagno e grigliatela
  5. Su ogni piatto, spennellate la riduzione di vino, disponete tre mucchietti di dadolata di mele allo zafferano e cinque more, appoggiate a fianco le erbe aromatiche e riponete l’anguilla sopra la riduzione al vino.

3 Cuochi Consiglia

Per accompagnare al meglio questo piatto, si possono scegliere dei vini che esaltano il contrasto tra il sapore affumicato dell’anguilla e la dolcezza della salsa, oppure che ne bilancino l’intensità con la loro freschezza e acidità. Possiamo suggerire, ad esempio, Falanghina del Sannio DOC, un vino bianco secco e aromatico con un bouquet floreale e fruttato ed una acidità vivace. Contrasta il gusto affumicato dell’anguilla e si armonizza con le note dolci delle mele e delle more.

Rimanendo in Campania, andrà bene anche un Greco di Tufo DOCG, un bianco secco e minerale che, con il suo profumo di frutta esotica e fiori bianchi e la sua sapidità equilibrata, bilancia l’intensità della salsa di Suppriscola e si sposa bene con le spezie dello zafferano e del tabacco.

anguilla-affumicata-suppriscola-mele.jpg

Lo Sapevi Che

La leggenda tramandata a Milano ci racconta l’entusiasmante origine dell’uso dello zafferano in cucina. Secondo questa antica storia, un giovane apprendista che lavorava al servizio di un rinomato maestro fiammingo, trovandosi nelle vicinanze del maestoso Duomo di Milano, si imbatte in un piccolo incidente. Questo incidente consistette nel suo involontario urto a un sacchetto contenente l’ambito e costoso zafferano, destinato a essere utilizzato per colorare le magnifiche vetrate del Duomo.

Questo piccolo contrattempo ebbe l’effetto sorprendente di far sì che il prezioso zafferano si riversasse sull’insaporito risotto che gli abili cuochi stavano preparando con grande dedizione per il sontuoso banchetto nuziale della figlia del maestro fiammingo. Incredibilmente, il risultato fu una trasformazione magica, poiché il semplice risotto al burro si trasmutò in un risotto giallo straordinariamente delizioso, arricchito sia di sapore che di colore.

Lo Sapevi Che

Zafferano 3 Cuochi è una polvere finissima! È per questo che si scioglie e si distribuisce in maniera uniforme nei vostri piatti e vi permette di apprezzarne molto meglio il suo sapore colore e profumo! Polvere più fine = piatto più buono!

SCOPRI ANCHE...

Torna in alto

SCARICA L'ULTIMO RICETTARIO 3CUOCHI!

Più di 50 ricette in giallo, dall’antipasto al dolce, e persino ai drink!