Fagottini di belga al timo e zafferano

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INGREDIENTI

  • 80 g di Emmental
  • 40 g di burro
  • 4 cespi di insalata belga
  • 5 fette di prosciutto cotto magro
  • 1 rametto di timo
  • 1 cucchiaio di zucchero
  • 1 bustina di zafferano
  • sale q.b.

L’indivia belga, originaria del Belgio e nota anche come Cicoria witloof (dal termine olandese “a foglia larga”), è un ortaggio affascinante con un leggero retrogusto amarognolo. Appartenente alla famiglia delle Cicorie, questo ortaggio presenta foglie sode e croccanti, dalla forma affusolata, di un bianco luminoso con punte tendenti al verde. L’indivia belga è una delizia per il palato, caratterizzata da un inconfondibile sapore fresco e amaro, ed è tipicamente disponibile durante il mese di gennaio.

La sua bellezza visiva è inconfondibile, ma è altrettanto prelibata al gusto, grazie alla sua consistenza croccante e alla sua versatilità culinaria. Questo ortaggio può essere sfruttato in numerose ricette creative. Può essere apprezzato crudo, ad esempio in insalate, oppure può essere cotto al forno o alla piastra, o ancora brasato o farcito. La forma concava delle sue foglie offre un’opportunità ideale per riempirla con una varietà di ingredienti a vostro piacimento.

I fagottini di belga al timo e zafferano sono un piatto in grado di evocare ricordi, suscitare emozioni e trasportarci in luoghi lontani o in momenti speciali. Questi deliziosi involtini combinano sapientemente ingredienti locali di alta qualità con un tocco di creatività. Tra gli ingredienti chiave che rendono unici questi fagottini ci sono il timo e lo zafferano, due spezie che aggiungono profondità di sapore e una fragranza irresistibile a questa pietanza.

PREPARAZIONE

  1. Lavate e asciugate i cespi di insalata.
  2. Sciogliete il burro in una padella antiaderente, unite i cespi e rosolateli.
  3. Salateli, unite lo zucchero e cuoceteli, coperti e a fiamma bassa per circa 25 minuti, girandoli di tanto in tanto.
  4. Lasciateli raffreddare e tagliateli a metà nel senso della lunghezza.
  5. Distribuite su 4 metà una fetta ciascuna di prosciutto e l’Emmental grattugiato.
  6. Avvolgete ogni cespo con una strisciolina di prosciutto, ricavata dalla fetta rimasta.
  7. Disponete i fagottini in una teglia foderata con carta da forno.
  8. Irrorateli con il fondo rimasto nella  padella e mezzo bicchiere di vino bianco dove avrete sciolto una bustina di zafferano.
  9. Cuocete in  forno preriscaldato a 200°C  per circa 15 minuti.
  10. Prima di servire, profumate con foglioline di timo.

3 Cuochi Consiglia

I fagottini di belga al timo e zafferano sono un piatto delizioso, ma è importante conservarli correttamente per mantenerne la freschezza e il sapore nel caso non si riescano a consumare immediatamente.

Dopo aver cucinato i fagottini, è bene che li lasciate raffreddare a temperatura ambiente per un breve periodo. In seguito, trasferiteli nel frigorifero il più rapidamente possibile per evitare la proliferazione dei batteri. I fagottini possono essere conservati in frigorifero. Metteteli in un contenitore ermetico o avvolgeteli in pellicola trasparente o alluminio per evitare che si asciughino o assorbano odori. Assicuratevi che il contenitore sia sigillato ermeticamente per mantenere la freschezza.

Se avete preparato i fagottini in anticipo o ne avete avanzati, etichettate il contenitore con la data di preparazione in modo da sapere quanto tempo sono stati conservati. Questi infatti andrebbero consumati entro al massimo 4 giorni. e desiderate conservare i fagottini per un periodo più lungo, potete congelarli. Avvolgeteli in modo ermetico in pellicola trasparente o alluminio e inseriteli in una borsa per il congelatore. Assicuratevi di etichettare il contenitore con la data di congelamento perché vanno mangiati entro 3 mesi.

Per scongelare i fagottini, trasferiteli dal congelatore al frigorifero e lasciateli scongelare lentamente durante la notte. Successivamente, potete riscaldarli semplicemente sistemandoli in forno preriscaldato a 180°C per circa 10-15 minuti. Suggeriamo di non utilizzare il microonde per riscaldare questo piatto perché andrebbe a comprometterne la croccantezza.

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Lo Sapevi Che

La leggenda tramandata a Milano ci racconta l’entusiasmante origine dell’uso dello zafferano in cucina. Secondo questa antica storia, un giovane apprendista che lavorava al servizio di un rinomato maestro fiammingo, trovandosi nelle vicinanze del maestoso Duomo di Milano, si imbatte in un piccolo incidente. Questo incidente consistette nel suo involontario urto a un sacchetto contenente l’ambito e costoso zafferano, destinato a essere utilizzato per colorare le magnifiche vetrate del Duomo.

Questo piccolo contrattempo ebbe l’effetto sorprendente di far sì che il prezioso zafferano si riversasse sull’insaporito risotto che gli abili cuochi stavano preparando con grande dedizione per il sontuoso banchetto nuziale della figlia del maestro fiammingo. Incredibilmente, il risultato fu una trasformazione magica, poiché il semplice risotto al burro si trasmutò in un risotto giallo straordinariamente delizioso, arricchito sia di sapore che di colore.

Lo Sapevi Che

Il fiore dello zafferano una volta raccolto deve essere sfiorato. Questo significa che il contadino deve separare i 3 stimmi dalla corolla del fiore. Si tratta di un lavoro tutto manuale che va fatto con estrema delicatezza per non rovinare i pistilli e di conseguenza porta via parecchio tempo. Si comprende quindi come mai il prezzo è così elevato quando si parla di zafferano di qualità.

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