Semifreddo allo Zafferano 3 Cuochi su un letto di more e mirtilli

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INGREDIENTI

  • 500 g di latte
  • 430 g di panna
  • 180 g di tuorli (circa 10 tuorli)
  • 190 g di zucchero
  • 3 g di stabilizzante
  • una bustina di Zafferano 3 Cuochi
  • q.b. more e mirtilli

Il semifreddo è un dessert che si prepara senza cottura, mescolando della meringa italiana (una montatura di albumi e zucchero) con della panna semi-montata e un gusto a scelta, che può essere frutta, cioccolato, crema, nocciole, biscotti o altro. Alcuni semifreddi prevedono anche il tuorlo d’uovo. Il composto così ottenuto viene poi versato in uno stampo e fatto rassodare in freezer per alcune ore.

Il risultato è un dolce morbido e vellutato, davvero piacevole da gustare, che va servito a una temperatura di circa -15°/-18°C. Questo dolce al cucchiaio tipico della pasticceria, che si contraddistingue per la sua freschezza e la sua cremosità, ha origini antiche. Le prime testimonianze risalgono al Rinascimento, quando a Firenze si preparavano degli zuccotti gelati simili al semifreddo moderno.
La sua fama si diffuse anche all’estero, tanto che alla corte di Versailles il pasticcere lo descriveva come un “dessert italiano” mai visto prima. Tra i classici intramontabili c’è ad esempio il semifreddo al caffè, mentre i più golosi ameranno quello alla Nutella o al croccante.

La ricetta che stiamo per proporvi, infine, prevede un abbinamento – quello con i frutti di bosco – semplice ma di sicuro effetto. Sostituendo il latte e la panna tradizionali con le rispettive versioni senza lattosio, avrete una versione di questo dessert adatta anche a chi è intollerante al lattosio.

PREPARAZIONE

  1. In una casseruola, portate il latte e la panna a 40°c. In un altro recipiente, unite lo zucchero, lo stabilizzante, lo Zafferano 3 Cuochi e i tuorli sbattendoli leggermente.
  2. Quando questo composto risulterà omogeneo aggiungetelo alla panna e al latte portando il composto a 83° c.
  3. Mettete il preparato nel congelatore per due ore, poi tiratelo fuori e miscelatelo con un frullino ad immersione.
  4. Preparate delle quenelle con l’aiuto di due cucchiai e servite subito nei piatti, su un letto di more e mirtilli a piacere.

3 Cuochi Consiglia

Quali liquori abbinare con questa prelibatezza? Il semifreddo ha un sapore dolce e aromatico, che richiama le spezie orientali. Per esaltare questo profumo, si può optare per liquori speziati come il rum, il brandy o il cognac. Hanno una gradazione alcolica elevata e un aroma intenso, che contrasta bene con la morbidezza del semifreddo. Si possono servire in piccoli bicchieri da liquore, da sorseggiare lentamente dopo aver assaggiato il dolce.

Le more e i mirtilli, invece, conferiscono al semifreddo un gusto fresco e leggermente acidulo. Si può quindi scegliere – in alternativa – un liquore fruttato come il mirto, il limoncello o la grappa di fragole. Questi liquori, infatti, hanno un sapore che si armonizza bene con la frutta. Si possono servire in bicchieri da shot, da bere in un sorso prima o dopo aver gustato il dolce.

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Lo Sapevi Che

La leggenda tramandata a Milano ci racconta l’entusiasmante origine dell’uso dello zafferano in cucina. Secondo questa antica storia, un giovane apprendista che lavorava al servizio di un rinomato maestro fiammingo, trovandosi nelle vicinanze del maestoso Duomo di Milano, si imbatte in un piccolo incidente. Questo incidente consistette nel suo involontario urto a un sacchetto contenente l’ambito e costoso zafferano, destinato a essere utilizzato per colorare le magnifiche vetrate del Duomo.

Questo piccolo contrattempo ebbe l’effetto sorprendente di far sì che il prezioso zafferano si riversasse sull’insaporito risotto che gli abili cuochi stavano preparando con grande dedizione per il sontuoso banchetto nuziale della figlia del maestro fiammingo. Incredibilmente, il risultato fu una trasformazione magica, poiché il semplice risotto al burro si trasmutò in un risotto giallo straordinariamente delizioso, arricchito sia di sapore che di colore.

Lo Sapevi Che

Il colore giallo dello zafferano è da sempre sinonimo del buonumore ed è per questo utilizzato in cromoterapia, che studia l’effetto curativo dei colori, per stimolare benessere e felicità!

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