Vellutata con uovo, scaglie di carasau allo Zafferano 3 Cuochi

INGREDIENTI

  • 1 bustina di Zafferano 3 Cuochi
  • 600 g di finocchio fresco
  • 120 g di patate
  • 80 g di scalogno
  • 80 g di olio evo
  • 200 g di panna fresca
  • 4 uova
  • q.b. acqua
  • aceto
  • olio evo
  • sale
  • pepe e timo fresco
  • 200 g di pane carasau

La vellutata di verdure è un piatto tipico della stagione fredda e si presta a molte personalizzazioni. La vellutata ha avuto una prima diffusione quando i cuochi delle corti aristocratiche hanno iniziato a sperimentare nuovi modi di cucinare le verdure, che erano considerate un cibo povero e poco appetitoso. Per rendere più gradevoli le zuppe di ortaggi, infatti, i cuochi le passavano al setaccio o al mortaio, aggiungendo brodo, latte, panna o formaggio.
In questo modo ottenevano una crema più o meno liscia e vellutata, che veniva servita calda o tiepida.

Nel Rinascimento la vellutata ha iniziato a diffondersi anche tra le classi popolari, che la preparavano con gli ortaggi e le erbe aromatiche del proprio orto. La ricetta si arricchì di nuovi ingredienti, come patate, carote, porri, cavolfiori, piselli, fagioli e funghi, che venivano lessati in acqua salata e poi “frullati” con un po’ di burro o olio. La vellutata di verdure divenne così un piatto semplice ma nutriente, adatto a riscaldare le fredde giornate invernali.

Oggi la vellutata di verdure è una ricetta molto apprezzata sia dai vegetariani che dai carnivori, che la possono arricchire con crostini di pane tostato, scaglie di formaggio, pancetta croccante, gamberetti saltati o polpettine di carne.

La ricetta che stiamo per proporvi si distingue dalle altre per il giallo intenso di questa meravigliosa vellutata di finocchi e patate, e una cremosità da assaporare ad ogni cucchiaio.

PREPARAZIONE

  1. Tagliate i finocchi e stufateli nell’olio con lo scalogno, aggiungete la patata e bagnate con l’acqua portando il tutto a cottura.
  2. Ultimata la cottura unite la panna fresca precedentemente riscaldata e frullate regolando di sale e pepe. Unite lo zafferano precedentemente sciolto in acqua calda.
  3. In acqua portata a 80°, con l’aggiunta di aceto, create un vortice ed inserite le uova una alla volta in maniera che il tuorlo venga ben avvolto dalla coagulazione dell’albume. Dopo tre minuti, scolate l’uovo e mantenetelo in un ciotolino leggermente oliato.
  4. In forno caldo a 180°, tostate in una placca antiaderente per 2 minuti circa il pane carasau leggermente oliato, salato e cosparso di timo fresco. Lasciate raffreddare e spezzatelo con le mani a pezzi irregolari.
  5. Versate la vellutata e posizionate al centro l’uovo in camicia.
  6. Decorate con il pane carasau creando delle piccole vele ed ultimate il piatto con un filo di olio a crudo e delle foglie di timo fresco.

3 Cuochi Consiglia

Per preparare una vellutata da chef, bisogna seguire alcuni accorgimenti. Innanzitutto, scegliere verdure fresche, meglio ancora se biologiche, possibilmente dello stesso colore, per ottenere una crema omogenea e dal sapore armonioso. Tagliate le verdure a pezzi piccoli e regolari, per facilitare la cottura e la frullatura. I passaggi successivi dipendono dai gusti personali. Chi desidera verdure più saporite, ad esempio, potrà soffriggere le verdure in una pentola con un filo d’olio evo e uno spicchio d’aglio schiacciato.

In alternativa, si potrà usare del brodo vegetale caldo, poco alla volta, coprendo appena le verdure durante la loro cottura. Se si vuole una vellutata più densa e cremosa, si può aggiungere – in alternativa alla panna suggerita nella ricetta – del formaggio spalmabile. Chi invece desidera un piatto più leggero e fluido, potrà aggiungere un po’ d’acqua o di latte (anche vegetale). Infine, potrete guarnire il piatto con erbe aromatiche tritate, frutta secca e semi tostati e qualche goccia di aceto balsamico.

Lo Sapevi Che

La leggenda tramandata a Milano ci racconta l’entusiasmante origine dell’uso dello zafferano in cucina. Secondo questa antica storia, un giovane apprendista che lavorava al servizio di un rinomato maestro fiammingo, trovandosi nelle vicinanze del maestoso Duomo di Milano, si imbatte in un piccolo incidente. Questo incidente consistette nel suo involontario urto a un sacchetto contenente l’ambito e costoso zafferano, destinato a essere utilizzato per colorare le magnifiche vetrate del Duomo.

Questo piccolo contrattempo ebbe l’effetto sorprendente di far sì che il prezioso zafferano si riversasse sull’insaporito risotto che gli abili cuochi stavano preparando con grande dedizione per il sontuoso banchetto nuziale della figlia del maestro fiammingo. Incredibilmente, il risultato fu una trasformazione magica, poiché il semplice risotto al burro si trasmutò in un risotto giallo straordinariamente delizioso, arricchito sia di sapore che di colore.

Lo Sapevi Che

Un piatto allo zafferano (50 mg) può aiutare ad eliminare il 20% di scorie di radicali liberi che produciamo ogni giorno!

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