Zafferano 3cuochi 4 - L'oro nel piatto - page 71

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Fiore
dello zafferano,
detto scientificamente
“crocus sativus”, è una
pianta (bulbo-tubero)
che viene trapiantata in primavera
e il cui fiore sboccia nei campi
ad ottobre (fioritura autunnale).
Il fiore, che si schiude al mattino
con i primi raggi di sole, ha un bel
colore che varia dal lilla chiaro al viola
purpureo; all’interno della sua corolla
si trovano 3 fili di colore arancio
o rosso vivo, e proprio da questi ultimi
si ricava lo zafferano.
Greci
che, nella mitologia,
attribuivano la nascita
dello zafferano all’amore
che un bellissimo giovane, di nome
Krokos, provò per la ninfa Smilace,
favorita del dio Hermes, il quale,
per vendicarsi, trasformò
il giovane nel fiore dello zafferano,
detto krokos, in greco. Il dio Hermes,
consigliere degli innamorati, utilizzava
lo zafferano come spezia afrodisiaca
in vista dei suoi incontri amorosi.
Himalaya
È la regione dove
sembra sia comparsa
per la prima volta la pianta
dello zafferano. Anche se nessuno
oggi può dirlo con certezza.
Isocrate
oratore e filosofo ateniese,
che si dice si facesse
profumare i guanciali con
lo zafferano prima di andare a dormire.
Allo stesso modo, in segno di sacralità,
le donne troiane lo usavano per
profumare le statue dei loro templi.
Lucia
“colei che porta luce”,
festeggiata proprio il giorno
del ritorno del sole e della
vita. Lussekatter sono le Focaccine allo
Zafferano di Santa Lucia che si
mangiano in Svezia. Lussekatter vuol
dire letteralmente “gatti di Lucia”.
Nel periodo natalizio in Svezia si usa
tantissimo zafferano per dare preziosità
ad ogni cosa. Lo zafferano con il suo
colore giallo riporta il sole dopo il buio
periodo invernale.
Mastro Martino
il quale, secondo i
documenti ritrovati, tra
il 1457 e il 1462, è stato il
gran cuoco degli Sforza. A lui si devono
circa 60 ricette a base di zafferano,
allora, come oggi, merce preziosa come
l’oro. Infatti durante il Medioevo nelle
cucine dei nobili si utilizzava spesso lo
zafferano perché, oltre a rendere i cibi
particolarmente belli a vedersi, saporiti
e digeribili, era anche simbolo
F
come…
G
come…
H
come…
I
come…
L
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M
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