Il pesto nocciole e zafferano è una prelibatezza ideale sia per delle bruschette super gustose che per condire pasta, riso o dei ravioli ripieni. La versatilità dello zafferano permette di divertirsi in cucina, spaziando dall’antipasto al dolce e sorprendere i vostri ospiti con un solo tocco. Provare per credere!
Pesto nocciole e zafferano
- 20 min
- 4 persone
- facile
INGREDIENTI
- 1 cipollotto fresco
- 120 g di feta
- 40 g di pecorino grattugiato
- 2 bustine di Zafferano 3 Cuochi
- 80 g di nocciole tostate e spellate
- Olio extravergine q.b.
- Sale e pepe q.b.
PREPARAZIONE
- Passate al mixer la parte bianca del cipollotto, le nocciole, la feta e 4-5 cucchiai di olio.
- Diluite lo zafferano in 2 cucchiai d’acqua calda e unite nel mixer insieme al pecorino e, se serve, ancora poco olio.
- Regolate di sale e pepe.
- Usatelo per condire pasta e riso, ravioli ripieni di carne o pesce oppure come salsa su verdure e bruschette.
3 Cuochi Consiglia
Conservatelo in frigo coperto d’olio, durerà una settimana! Se hai del basilico fresco, prova a realizzare il pesto di basilico, nocciole e zafferano. Le nocciole saranno l’alternativa ai pinoli e lo zafferano il tocco segreto!

Lo Sapevi Che
La ricetta che vi abbiamo svelato è di certo perfetta per le occasioni speciali. La carne d’agnello viene infatti impreziosita ulteriormente dalla presenza dello zafferano. Questa spezia unica nel suo genere, presenta una fioritura estremamente peculiare che si svolge solo durante l’autunno. Il ciclo della pianta inizia con il trapianto dei bulbi di zafferano in primavera, e poi, con pazienza e attesa, si giunge al momento del raccolto, che si colloca in un periodo variabile, compreso tra ottobre e novembre, a seconda delle condizioni climatiche specifiche di ogni anno.
Lo Sapevi Che
Nocciole e zafferano è un mix perfetto per una dieta a basso indice glicemico. Diversi studi hanno dimostrato la capacità dello zafferano di contribuire ad abbassare i livelli di glicemia e che i suoi componenti sono in grado di migliorare l’assorbimento di glucosio da parte delle cellule, riducendo così la quantità presente nel sangue e inibirne l’assorbimento intestinale.